Mary Quant, vita e storia della stilista della minigonna

«La moda non è qualcosa di frivolo; è parte del nostro modo di vivere», ha sempre affermato con convinzione Mary Quant. La stilista britannica è scomparsa la mattina del 13 aprile 2023, all'età di 93 anni, ma il suo contributo alla storia del costume resterà indelebile.
A lei va il merito di aver lanciato la minigonna, nonostante la sua invenzione sia stata attribuita allo stilista francese André Courrèges. Una querelle che in realtà non l’ha mai coinvolta - o sconvolta - più di tanto. «Non siamo stati né io né lui a inventarla - ripeteva a chi la interpellava sulla questione - ma le ragazze in giro per strada. Sono loro ad aver dato potere a questo capo».
Di certo le si deve riconoscere di aver fatto di questo indumento un vero e proprio emblema di femminilità e femminismo. Ma la rivoluzione portata avanti dalla Quant è andata ben oltre questo.
Mary Quant: Gli inizi
Nata in un sobborgo di Londra nel 1934 da genitori gallesi - entrambi professori della London University - rifiuta il futuro da insegnante che la famiglia le ha riservato e va via di casa, inseguendo il sogno di una vita bohemienne nella capitale inglese insieme ad Alexander Plunket Greene, suo compagno di studi al Goldsmith College. Rampollo di un’aristocratica famiglia inglese, diventerà suo marito e socio in affari.
"Bazaar", la prima boutique
Nel 1955 la coppia compra una palazzina in King's Road, a Chelsea, e insieme all’amico avvocato e fotografo Archie McNair allestisce al piano terra dello stabile la boutique "Bazaar", che ben presto diventa il punto di incontro di giovani artisti, registi e socialite. Inizialmente i tre vendono capi scovati in giro o acquistati all’ingrosso ma non passa molto tempo prima che la Quant, delusa dall’offerta del mercato, decida di mettere alla prova le sue doti di stilista: frequenta corsi serali di taglio e cucito, studia modellistica e mette a punto le prime creazioni.
Gli incassi giornalieri vengono impiegati per acquistare le stoffe che vengono a loro volta usate per creare nuovi capi durante la notte. Un approccio che, seppur estenuante, garantisce una gamma di modelli sempre aggiornati e a prezzi accessibili. Oltre agli abiti, a essere unica è anche l’esperienza d’acquisto: al Bazaar si può fare shopping fino a tardi, sorseggiare un drink e ascoltare buona musica.
Mary Quant, la moda, la minigonna e il femminismo
È proprio nella boutique londinese che Mary Quant lancia la minigonna, dando il via a una vera e propria rivoluzione di stile che libererà le donne dalla moda perbenista di un’epoca segnata dall’austerità del dopoguerra. Il capo suscita non poche polemiche e diventa l’emblema della ribellione di un’intera generazione.
« "Non avevo il tempo di aspettare la liberazione delle donne, e così sono andata avanti da sola" dirà in un'intervista. »
A indossare i suoi modelli sono icone come Twiggy e Jean Shrimpton - che contribuiscono a trasformare la minigonna in un trend internazionale - ma anche celebri femministe come Germaine Greer e Gloria Steinem.
La consacrazione definitiva arriva nel 1966 quando la stessa Quant la indossa a Buckingham Palace per ricevere l’onorificenza dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla Regina per il suo contributo all’industria della moda. Intervistata dalla stampa dichiarerà: «Indossare la mini è come esclamare “Wow! Guardatemi, la vita è meravigliosa!
Le altre innovazioni
Oltre alla minigonna, tra le invenzioni della stilista ci sono anche gli hot pants, il maglione “skinny rib” - nato per gioco provando il pullover di un bambino di otto anni - e il reggiseno senza cuciture “booby trap”, prima vera incursione della lingerie nel mondo dell’abbigliamento. Tutto «all’insegna della libertà», ha ribadito in occasione della mostra che le ha dedicato nel 2010 il V&A Museum di Londra.
Mary Quant è stata inoltre la prima designer a sperimentare con il pvc, creando minidress effetto “bagnato”, giacche impermeabili e stivaletti antipioggia. Nel corso della sua carriera ha dato prova di essere anche una brillante imprenditrice: oltre ad aprire altri negozi a Londra, ha creato una linea più economica (la Ginger Group) per espandersi nel mercato di massa inglese, è approdata negli States disegnando collezioni per la catena di grandi magazzini JCPenney, ha fondato la sua azienda cosmetica - promossa attraverso beauty bus itineranti - ha lanciato una sua linea di bambole (le Daisy Dolls, “rivali” della Barbie) e una di calzature.
Alla fine degli anni ‘60 la creativa raggiunge un successo senza precedenti: si stima che oltre sette milioni di donne avessero almeno una delle sue creazioni nel guardaroba. «Ero troppo impegnata a lavorare duramente per avere coscienza di ciò che stava accadendo - ha scritto nella prefazione della sua prima autobiografia "Quant by Quant", pubblicata nel 1967 (la seconda vedrà la luce nel 2012) - ma ripensando a quegli anni mi rendo conto di come sia stato tutto meraviglioso. Posso rifare tutto daccapo per favore?»
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Bluse e camicie eleganti sono l'alleato prezioso per dare un twist al look (nel periodo delle Feste ancor di più!)

Impegnano decisamente meno di un abito elegante e si riciclano anche in altre occasioni meno festaiole, per così dire. Parliamo delle bluse chic, protagoniste più discrete ma ugualmente glamour del periodo natalizio (e non solo).
Quell'alleato speciale da avere sempre a disposizione nel guardaroba perchè ci salva il look, anche in caso di inviti dell'ultimo minuto. E il tutto con un effort davvero minimo.
Sì, perchè queste camicie e camicette si sposano alla perfezione con gonne e pantaloni di ogni sorta e genere, regalandoci quel tocco sofisticato che ci serve per elevare l'outfit ma senza strafare.
Durante le festività, poi, sono il nostro never without preferito, perchè danno un twist anche a un semplicissimo paio di jeans.
Su quali varianti puntare per una resa favolosa? Abbiamo preparato una selezione con i nostri modelli preferiti: si spazia dalla blusa rossa in tessuto jacquard, alla camicia in velluto con fiocchetti. Con strass o applique preziose, in lurex oro o in chiffon bordeaux dall'effetto vedo-non vedo, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Fatevi tentare e sfruttatele per tutta la holiday season...e sempre!
Bluse e camicie chic perfette per le feste (e non solo)
ROUJE
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SISTER JANE
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LIU JO
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MARIA DE LA ORDEN
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Natale 2025: le idee regalo di Vespa perfette per mettere in moto lo stile

Le giornate sempre più piene, l’agenda fitta di impegni, l’atmosfera natalizia che comincia a farsi sentire: ormai manca poco, la stagione delle feste sta per entrare nel vivo e questo significa che il tempo stringe e che è arrivato il momento di darsi da fare con i regali.
Cosa mettere sotto l’albero quest’anno? Per chi è alla ricerca di un regalo diverso dal solito, capace di andare oltre il classico pensiero natalizio, Vespa ha pensato a una speciale Gift Guide, una selezione di oggetti da collezione e accessori iconici che raccontano l’estetica inconfondibile del brand.
Che sia un dono per se stessi o per le proprie persone del cuore, ogni regalo della Gift Guide del marchio racconta lo spirito libero e autentico dell’icona su due ruote che attraversa le generazioni dal 1946. Ed è la scelta ideale per far vivere un’emozione unica agli appassionati Vespa e non solo.
Regali di Natale: la Gift Guide di Vespa
Per gli amanti del Natale che non aspettano altro che l’arrivo delle festività per decorare l’albero con addobbi giocosi e originali, ecco le palline perfette per immergersi subito nella magica atmosfera natalizia.
C’è la Helmet Ball, che riproduce in miniatura un casco rosso con il logo Vespa o la Christmas Tree Ball che raffigura una mini Vespa che porta in sella un albero natalizio: queste decorazioni incarnano a pieno lo spirito del brand e sono il regalo giusto per portare una buona dose di allegria in ogni angolo di casa.
Per i veri fan di Vespa, anche il portachiavi con l’iconica Vespa rossa in miniatura può rivelarsi un regalo molto gradito: un accessorio indispensabile per le chiavi e un vero must-have per chi ama le due ruote.
Tra gli oggetti da collezione della Gift Guide di Vespa ci sono poi i Pilot Dogs in ceramica: il bassotto, lo Scottish Terrier, il levriero e l’hakita inu, ciascuno ispirato a un modello storico del marchio, con il casco Vespa.
E poi ancora le candele profumate, Al Vento e Miscela Nostalgia, con note di basilico, erba appena tagliata, foglie di fico e legno di cedro o con note di bergamotto, lavanda, legno di cedro e pelle; i set di patch con le grafiche originali Vespa, da applicare su capi di abbigliamento o accessori.
Se siete ancora in alto mare con i regali di Natale, lasciatevi ispirare dalle idee di Vespa: tutti questi oggetti e accessori cult si possono acquistare online e anche nel nuovo VESPA THE EMPY SPACE, il nuovo concept store milanese, un vero e proprio hub di creatività e interazione, che in occasione delle feste si è vestito a tema e ospita al suo interno una slitta rossa che rende l'atmosfera ancora più speciale.
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