Milano Fashion Week: cosa ci è piaciuto di più di queste collezioni Primavera-Estate 2024

La settimana della moda Primavera-Estate 2024 che si è appena conclusa a Milano è stata una settimana strana. Una settimana fatta di debutti, di addii, di aspettative, di imprevisti. Una settimana piena quindi, non solo di pioggia e di sfilate che a fatica trovano uno slot in un calendario al quale farebbero comodo giornate da 48 ore anziché da 24, ma di cose da raccontare.
Lo faremo concentrandoci su quelle più interessanti e su ciò che ci è piaciuto di più, certo non snobbando del tutto le polemiche che puntuali sono insorte anche se ci sono indubbiamente piaciute di meno. Partiamo da quelle. Come a ogni stagione che si rispetti è stata forte l'apprensione per il calendario, con show incastrati al limite dell'equilibrismo, con le solite location sparpagliate che, in una città che vanta il record in negativo per presenza di taxi, diventano quasi irraggiungibili causando congestione del traffico cittadino e insofferenza anche per chi non vive di pane e moda.
A questo si è aggiunto il maltempo, che ha rimescolato le carte in tavola in termini di set up delle sfilate, tanto da costringere Gucci a deviare il debutto in Brera verso il più safe Gucci Hub che abbiamo già conosciuto in passato (con conseguente "disinvito" di molti causa capienza minore, ed ecco qui servita un'altra bella polemica che abbiamo captato in massa tra uno show e l'altro).
Ma tra le mancate sedie dedicate alla stampa, sempre più accantonata in favore di meteore di Instagram o TikTok o di influencer che postano contenuti con captino che inneggiano alla malavita italiana perché forse non hanno ulteriori riferimenti culturali - una volta c'erano almeno pasta, pizza e mandolino - e la quasi totale assenza di modelli di bellezza inclusivi nei quali potersi identificare, in merito ai quali c'è stato anzi un passo indietro totale (che tristezza notare che a promuovere questo siano brand al debutto ma si sa, a volte sono le donne le prime nemiche di loro stesse), ci sono state delle cose belle che vale la pena raccontare.
La Malafemmina di Marco Rambaldi
Marco Rambaldi ha scelto di intitolare così la sua nuova collezione e di interpretare attraverso gli abiti il concetto di libertà. Ma la sua Malafemmina non deve ingannare, perchè questa parola non deve riportare alla mente il significato "classico" del termine. La sua creatura, che non è donna e non è uomo, è una creatura libera, e nonostante le citazioni stilistiche che rimandano all'immaginario dell'Italia meridionale, si distacca da quell'ideale per guardare a un futuro diverso, rimettendosi in gioco senza paura.
Le conferme di Ferragamo e Bottega Veneta
Due storie diverse che conquistano in egual maniera: il Ferragamo di Maximilian Davis fa il pieno di applausi per la capacità di mixare sartorialità, sensualità e ricerca. La collezione di Bottega Veneta, di Matthieu Blazy, si porta a casa altrettando successo interpretando il concetto del viaggio e della commistione di ispirazioni e tradizioni in modo elegante e sofisticato. Due esempi di direzione creativa che ha davvero una direzione chiara in mente.
Il debutto di Sabato De Sarno da Gucci
Mentre il mondo dei social e la critica perdono il sonno per dire il contrario, noi ammettiamo che il debutto di Sabato De Sarno ci è piaciuto. Non ci ha fatto cadere dalla sedia neanche quando è partita all'interno di una colonna sonora che si pianta in testa per giorni, la voce prevedibilissima di Mina, ma la collezione che abbiamo potuto osservare ha reso un'immagine di Gucci più elegante e sofisticata. In antitesi con il comunicato lanciato dal brand e dal forte hype dei giorni precedenti, abbiamo visto capispalla dai tagli impeccabili, abbiamo percepito la fine mano sartoriale (si mettano il cuore in pace coloro che hanno azzardato paragoni con Zara) e gli accessori, ricoperti di trame preziose, siamo certi che avranno un grand successo. Sì, perchè traspare forte e chiaro che la richiesta primaria è di funzionare sul mercato, di vendere al di sopra del voler stupire a tutti i costi e a noi, sinceramente, va bene così.
I gioielli e gli accessori di Etro
Marco De Vincenzo manda in passerella, per Etro, una collezione che conquista per l'accuratezza riservata a gioielli e accessori. Da non farsi scappare le forme Paisley tributo a uno dei simboli del marchio.
Prada, ipnotica e sempre un passo avanti
Raf e Miuccia colpiscono ancora e più forte di sempre. La collezione Primavera-Estate 2023 celebra i 110 anni di storia di un accessorio insolito da osservare su una passerella del marchio: una borsa, creata in origine dal nonno di Miuccia Prada, Mario, rivisitata ma connotata da un particolare elemento decorativo.
Con questa, a conquistare, abiti in organza sottilissima e svolazzante, che generano stupore alla prima occhiata.
Il debutto di Simone Belotti e l'addio di Walter Chiapponi
Sopra: alcuni look dalla sfilata Bally SS 2024. Credits: Getty Images
C'è chi viene e c'è chi va e in entrambi i casi è importante che lo si faccia bene. È il caso della prima collezione di Simone Belotti da Bally e dell'ultima di Walter Chiapponi da Tod's. Andiamo con ordine. La prima collezione di Bally realizzata da Simone Belotti, uno che ha mosso i primi passi all'interno della scuola di Anversa da A.F. Vandervorst, è stato senior designer da Dolce & Gabbana e Bottega Veneta e ha lavorato poi per 16 anni da Gucci, ha fatto centro. È piaciuta per la resa di un guardaroba quotidiano tra il minimal e il sofisticato, vagamente "celineggiante", non prevedibile, con grande attenzione all'accessorio com'è giusto che sia in casa Bally.
Sopra: due look dalla sfilata Tod's. Sotto: il saluto di Walter Chiapponi. Credits: Getty Images
Da Tod's è arrivato invece il momento di salutare Walter Chiapponi, alla sua ultima collezione dopo quattro anni nel ruolo di direttore creativo. Un ruolo venuto meno ahinoi a causa dei numeri, ed è proprio la mancanza di questa pressione ad aver tirato fuori il meglio da Chiapponi, che ci ha regalato una collezione sofisticata, che omaggia il design italiano nelle linee pulite e precise. Ne sentiremo la mancanza.
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Bluse e camicie eleganti sono l'alleato prezioso per dare un twist al look (nel periodo delle Feste ancor di più!)

Impegnano decisamente meno di un abito elegante e si riciclano anche in altre occasioni meno festaiole, per così dire. Parliamo delle bluse chic, protagoniste più discrete ma ugualmente glamour del periodo natalizio (e non solo).
Quell'alleato speciale da avere sempre a disposizione nel guardaroba perchè ci salva il look, anche in caso di inviti dell'ultimo minuto. E il tutto con un effort davvero minimo.
Sì, perchè queste camicie e camicette si sposano alla perfezione con gonne e pantaloni di ogni sorta e genere, regalandoci quel tocco sofisticato che ci serve per elevare l'outfit ma senza strafare.
Durante le festività, poi, sono il nostro never without preferito, perchè danno un twist anche a un semplicissimo paio di jeans.
Su quali varianti puntare per una resa favolosa? Abbiamo preparato una selezione con i nostri modelli preferiti: si spazia dalla blusa rossa in tessuto jacquard, alla camicia in velluto con fiocchetti. Con strass o applique preziose, in lurex oro o in chiffon bordeaux dall'effetto vedo-non vedo, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Fatevi tentare e sfruttatele per tutta la holiday season...e sempre!
Bluse e camicie chic perfette per le feste (e non solo)
ROUJE
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ZARA
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MARELLA
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MANGO
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SISTER JANE
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LIU JO
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MARIA DE LA ORDEN
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H&M
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RESERVED
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PIECES su Zalando
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Natale 2025: le idee regalo di Vespa perfette per mettere in moto lo stile

Le giornate sempre più piene, l’agenda fitta di impegni, l’atmosfera natalizia che comincia a farsi sentire: ormai manca poco, la stagione delle feste sta per entrare nel vivo e questo significa che il tempo stringe e che è arrivato il momento di darsi da fare con i regali.
Cosa mettere sotto l’albero quest’anno? Per chi è alla ricerca di un regalo diverso dal solito, capace di andare oltre il classico pensiero natalizio, Vespa ha pensato a una speciale Gift Guide, una selezione di oggetti da collezione e accessori iconici che raccontano l’estetica inconfondibile del brand.
Che sia un dono per se stessi o per le proprie persone del cuore, ogni regalo della Gift Guide del marchio racconta lo spirito libero e autentico dell’icona su due ruote che attraversa le generazioni dal 1946. Ed è la scelta ideale per far vivere un’emozione unica agli appassionati Vespa e non solo.
Regali di Natale: la Gift Guide di Vespa
Per gli amanti del Natale che non aspettano altro che l’arrivo delle festività per decorare l’albero con addobbi giocosi e originali, ecco le palline perfette per immergersi subito nella magica atmosfera natalizia.
C’è la Helmet Ball, che riproduce in miniatura un casco rosso con il logo Vespa o la Christmas Tree Ball che raffigura una mini Vespa che porta in sella un albero natalizio: queste decorazioni incarnano a pieno lo spirito del brand e sono il regalo giusto per portare una buona dose di allegria in ogni angolo di casa.
Per i veri fan di Vespa, anche il portachiavi con l’iconica Vespa rossa in miniatura può rivelarsi un regalo molto gradito: un accessorio indispensabile per le chiavi e un vero must-have per chi ama le due ruote.
Tra gli oggetti da collezione della Gift Guide di Vespa ci sono poi i Pilot Dogs in ceramica: il bassotto, lo Scottish Terrier, il levriero e l’hakita inu, ciascuno ispirato a un modello storico del marchio, con il casco Vespa.
E poi ancora le candele profumate, Al Vento e Miscela Nostalgia, con note di basilico, erba appena tagliata, foglie di fico e legno di cedro o con note di bergamotto, lavanda, legno di cedro e pelle; i set di patch con le grafiche originali Vespa, da applicare su capi di abbigliamento o accessori.
Se siete ancora in alto mare con i regali di Natale, lasciatevi ispirare dalle idee di Vespa: tutti questi oggetti e accessori cult si possono acquistare online e anche nel nuovo VESPA THE EMPY SPACE, il nuovo concept store milanese, un vero e proprio hub di creatività e interazione, che in occasione delle feste si è vestito a tema e ospita al suo interno una slitta rossa che rende l'atmosfera ancora più speciale.
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